Una ballata per Demetra e Proserpina…

Una ballata per Demetra e Proserpina…

Fate, girotondo ancestrale

 d ‘essenze eternali,

 all’ombra lunare

 si avvera la nascita della primavera. 

Ho bevuto il Cicerone, l

e fate mi conducono per mano, 

ora posso assistere

 alla suprema visione.

Ombrose membra 

bramano bare,

are e altari su cui riposare, 

solare inibizione

 di un corpo privo di emozione.

Sion, città solenne

 d’innocenti persuasioni, 

canta le odi dei trapassati, 

infossati nella memoria 

come sovrani mummificati. 

Raggelate le emozioni da reali allucinazioni:

 Dragoni di frigide regioni 

Destati da soli infernali 

infierano su ferite da angeli senza ali 

Alice, spettatrice impassibile,

 Recide il filo invisibile

 che tiene le fila del sortilegio. 

Svelato il mistero con il sacrilegio. 

Solitaria è rimasta la radura 

terminata l’arcana avventura.

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